Gobetti | Matteotti | 1924

Gobetti, Piero (Torino 1901 – Neuilly-sur-Seine 1926)
MATTEOTTI.
Torino, Piero Gobetti Editore 1924. (Stampa OGEB Officina Grafica Editrice Bodoniana)

Brossura editoriale a stampa, cm 19×13, pp 38 (2). Buon esemplare.

Piero Gobetti pubblicò questo accorato ritratto di Giacomo Matteotti pochi giorni dopo il suo brutale assassinio da parte di criminali fascisti il 10 giugno 1924, dapprima sulle pagine de La Rivoluzione Liberale del primo luglio e poco dopo in volume, moltiplicando gli sforzi di denuncia di un regime che assumeva tratti sempre più dittatoriali (Malandrini, DBI) e attirando su di sé un’altrettanto intensificata repressione: sequestri, perquisizioni e violenze che ne indebolirono il fisico, incrinandone le capacità di reazione alla malattia cardiaca che avrebbe segnato gli ultimi mesi di vita (DBI) e l’avrebbe portato alla morte nel 1926. Il testo gobettiano si compone di otto brevi capitoli (L’intransigente del «sovversivismo» – L’aristocratico del «sovversivismo» – La lotta agraria nel Polesine – Il socialista persecutore di socialisti – Il nemico delle sagre – Il suo marxismo – Il suo antifascismo – Il volontario della morte); seguono brevi Cenni biografici dovuti alla cura di un compagno di lotta di Giacomo Matteotti (Aldo Parini). Il motto alfieriano “che ho a che fare io con gli schiavi”, efficacemente disegnato in caratteri greci da Felice Casorati quale incisiva insegna delle edizioni di Piero Gobetti, trova ancor più compiuta collocazione campeggiando accanto al nome di Matteotti sulla copertina di questo libro-manifesto dell’antifascismo. Il libro, oggetto di sequestro da parte del regime mussoliniano, è oggi assai raro.